Il Consiglio dei Ministri ha approvato la bozza del Decreto Flussi 2023, che stabilisce il numero dei lavoratori extracomunitari che avranno accesso al territorio nazionale, fissando anche le condizioni per il loro impiego. Anche quest’anno tra le attività previste c’è quella di autista di veicoli industriali. Il numero complessivo è di 82.705 persone. Di questi, meno della metà (30.150) sono destinati al lavoro subordinato non stagionale. Per conoscere il numero disponibile per l’autotrasporto bisogna aspettare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
La novità di quest’anno è che le imprese, prima di assumere un immigrato, dovranno verificare la disponibilità di lavoratori già residenti nel territorio italiano per il ruolo richiesto, presso il Centro per l’Impiego competente. Dovranno farlo seguendo le modalità fissate dalla nota operativa emessa dall’Anpal.
Alcune quote d’immigrati sono destinate ai lavoratori provenienti dai Paesi che hanno firmato accordi di cooperazione con l’Italia in materia di migrazione. Aumentano anche le quote per i lavoratori che hanno completato la formazione nei Paesi d’origine e per le richieste provenienti dal organizzazioni professionali dei datori di lavoro che hanno assunto l’impegno di verificare la procedura di assunzione.
A dicembre 2022, il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, rilevò un paradosso per l’autotrasporto: per entrare in Italia, il candidato autista extracomunitario deve già avere la Carta di Qualificazione del Conducente, ma questo documento si può conseguire solo in uno Stato comunitario. Una situazione che limita, se non addirittura impedisce, l’assunzione di questo personale.
(fonte trasportoeuropa.it)